martedì 5 giugno 2007

Voglio fondare una controcultura

Voglio fondare una nuova controcultura. Voglio scarcerare più menti possibili dalla gabbia liofilizzata dove ogni anticonformismo è standardizzato e ogni categoria è cemento armato. Mi serve un posto dove riunire poche persone unite da intima sincerità fino alla completa trasparenza. Che lo siano già o che siano in grado di diventarlo in poco tempo. Molte idee condivise. Bisognerà deprogrammarsi tutti insieme. Sospensione immediata del giudizio. Le categorie della società finiscono sullo zerbino davanti all'entrata. Dentro non ci sono categorie. Ognuno è libero di esprimersi nel modo che preferisce. Operazioni di ampliamento mentale individuale. Lunghe discussioni per tutta la notte su vita, filosofia, amore e tutto il resto. Niente democrazia, le decisioni devono essere soltanto unanimi, a costo di discutere fino all'esaurimento. Niente segreti, niente asti nascosti, le reciproche simpatie sono pubbliche. Condivisione di tutti i beni condivisibili. Deve nascere qualcosa di nuovo. Dobbiamo spogliarci di tutte le nostre abitudini per creare un nuovo modo. Un nuovo modo di vivere e di pensare, completamente diverso. Dobbiamo cambiare l'essere umano e dargli uno spazio e un sistema che lo soddisfino.

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