lunedì 4 giugno 2007

LA BLOGMANIA MIETE UN'ALTRA VITTIMA

Ennesima tragedia verificatasi oggi tra le ormai famigerate contrade della comunicazione virtuale: un altro ignaro avventore telematico intrappolato nella rete; un altro internauta annegato. La disgrazia si è abbattuta questa volta su un certo Guy, studente incensurato, da anni navigatore del web ma mai prima d'ora invischiato a tal punto nelle insidiose dinamiche del sadomasochismo mediatico. La vittima, dopo essersi ripresa dal tipico shock blogmaniacale del primo impatto, ha dichiarato solennemente: -Blogito, ergo sum.
La critica si è subito divisa sull'interpretazione da dare alla criptica affermazione: mentre una buona percentuale di opinionisti ha voluto vedere la lapidaria espressione misto latino-webslang come la geniale intuizione di un novello Cartesio dell'era cybernetica, altri e non meno numerosi pensatori l'hanno immediatamente scartata in quanto ignobile deformazione e scontata trivializzazione di una locuzione tanto illustre quanto eternamente valida.
L'autore si riserva di dubitare su quell'azzardato "eternamente", chiedendosi che ne sarebbe di lui e dell'umanità intera se non-pensare equivalesse a non-essere.
Al di là del dibattito sulle arbitrarie interpretazioni della dichiarazione, comunque, rimangono aperti e insoluti i problemi che un fatto di cronaca come questo tende oggi più che mai a porre sotto i nostri occhi: la cultura moderna è forse soltanto una blog-cultura? Meglio scrivere un libro o un blog? E gli internauti che lo leggeranno esistono anche nella realtà? Queste ed altre domande esigono risposte a cui nemmeno il filosofo del Cogito saprebbe dare una risposta certa. E se invece l'ultimissima vittima dell'imbloggamento ne sapesse qualcosa? Di certo l'ideatore di affermazioni scatenanti polemiche di simile portata non potrà astenersi dal dire ancora una volta la sua. In attesa di nuove ed entusiasmanti riflessioni, dunque, aspettiamo con impazienza l'inevitabile avanzamento del nostro pioniere virtuale nel tunnel della blogmania dal quale è stato oggi risucchiato: i risultati di questo processo di progressivo decadimento, come tutti i frutti isospettabili di ogni situazione di crisi intellettuale, non tarderanno a maturare.

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